Missione una casa più bella: edizione Natalizia #3 Albero

Evviva! Il Natale è nell'aria: siete pronti? Io sono per metà lombarda, e per me è sconvolgente addobbare l'albero prima dell'8 dicembre.




Come ogni anno poi il mondo è diviso (come disse Clint Eastwood) in due categorie: il tradizionalista, che adotta sempre uno stesso stile, addobba l'albero con le decorazioni di famiglia e il presepe con le statuine ereditate di generazione in generazione, e chi preferisce diversificarsi continuamente, inventando temi e addobbi sempre nuovi. Io sono tradizionalista. Molto. Fino al midollo. Sono convinta che il Natale tragga parte del suo significato quotidiano anche in queste piccole cose (il significato del Natale è la nascita di Nostro Signore, e tutti quelli che insistono a dire che non è vero dovrebbero farsi un ripasso del catechismo).

Quindi, l'unica via è quella di essere tradizionalisti seguendo, almeno un pochino, i trend del momento.
Negli ultimi anni sono totalmente passati di moda i festoni sbarluccicanti della nostra infanzia, e molti preferiscono usare poche palline disposte in modo artistico.
A me l'albero sembra vuoto.


Da fan degli alberi grandi e sintetici, ne ho uno da 2 metri e 10 smontabile. Ogni anno impiego un bel po' a rimontarlo ma ne vale la pena: il fusto è diviso in tre parti con cinque file di rami staccabili, divisi a gruppi di 6-8 pezzi per fila, ciascuno con il suo "mazzetto" di rametti da aprire e ripiegare. La sezione più alta è invece un unico pezzo che si apre come una pigna. 
Per coprire i piedi in metallo, uso un grosso sacco di juta fermato con un nastro intrecciato.
Per prima cosa inserisco le luci, disponendole in orizzontale tra i rami e lasciando cadere la parte finale del cavo elettrico lungo il fusto: il sacco serve anche a nascondere una multipresa (dicesi ciabatta) a cui attaccare i ben 5 fili di luci.
Seguono i festoni: li sistemo in orizzontale, tra i rami, disponendoli "a file alterne" rispetto alle lucine. Scelgo un solo colore, o una combinazione di due: rosso, rosso e bianco, oro, oro e verde, argento, argento e bianco, argento e blu, oro e rosso, rosso e argento... In questo modo l'albero sembra più pieno senza essere sovraccarico.
Per ultime passo alle palline e alle decorazioni da appendere. Ne ho di due tipi: decorazioni base, piuttosto semplici, perfette per riempire (ottime quelle IKEA), e decorazioni storiche o legate a qualche ricordo o viaggio particolare. 

      

Qui per esempio potete vederne alcune: il grosso fiocco di neve metallico, che io e Max abbiamo comprato ad Atene, la stellina realizzata dalla mia amica Melissa (vedi Melgiò), la goccia in vetro regalo della nostra amica Alice, che ha realizzato il mio bellissimo abito da sposa (qui alcuni suoi lavori), una decorazione della mitica Giovanna Porro (una bravissima hobbista).

   

Regalo da un amico della Pro Loco di Galliate, l'angioletto morbido, un mazzo di pigne di vetro frutto del viaggio ad Atene insieme alla stella dorata in filigrana (io la adoro), insieme alla croce comprata a New York al mercatino natalizio di Bryant Park.

  

Altri pezzi forti sono la pallina di vetro a tema neve, la prima che io e Max abbiamo comprato insieme, e il set di decorazioni in metallo (del 1987, come potete vedere) eredità dei genitori di Max. Chiude la carrellata la renna glitter che ho comprato dopo essermene perdutamente innamorata.

Chiude il montaggio dell'albero la stella da mettere in cima alla punta: io ne uso una che mia madre mi ha regalato quando sono andata a vivere con Max.


Prossimo Post: il presepe!




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